Il 26 maggio, 981 cittadine e cittadini di Cesena hanno scelto sulla scheda elettorale delle elezioni amministrative il simbolo dei Popolari per Cesena, indicando sempre una o due preferenze; è stato un voto libero, espressamente diretto verso persone che si sono fatte conoscere per il loro impegno e per la loro passione per il bene comune.
Vogliamo dire GRAZIE a quanti ci hanno dato fiducia ed assicurare loro che questo è solo l’inizio di un percorso, di un’esperienza politica che sta continuando a crescere.
E’ vero, c’è il rammarico di non avere una rappresentanza in Consiglio Comunale; ma se al ballottaggio del 9 giugno prevarrà la scelta migliore per Cesena e cioè il candidato sindaco Enzo Lattuca, avremo comunque una nostra presenza nel governo del Comune, sulla base del Patto per Cesena sottoscritto pubblicamente prima delle elezioni.
Noi stimiamo Enzo; l’abbiamo scelto per la sua serietà, competenza, e per la disponibilità all’ascolto e alla condivisione delle decisioni che lo ha sempre contraddistinto. Ci aveva rassicurato che avrebbe dialogato alla pari con tutte le forze della coalizione di centro-sinistra, indipendentemente dal loro peso elettorale; ha mantenuto le promesse sia in campagna elettorale che ora a urne aperte e spoglio avvenuto.
La sua stima nei nostri confronti rimane e anzi ne esce rafforzata dalla sua disponibilità ad accogliere la proposta di affidarci la delega alla famiglia, come riconoscimento dell’importanza che assume questo tema per noi popolari e democratici cristiani. Lo ringraziamo per questa fiducia ed apertura di credito.
Siamo partiti quasi da zero in questa avventura, come Popolari per Cesena, con pochissimi mezzi, ma con una carica di passione che ha contagiato e sta contagiando molti.
Chi ci ha conosciuto e visto da vicino si è accorto di una novità, di una bellezza di rapporti che c’è tra noi, un modo diverso di “fare politica”, basato sul lavoro di gruppo, sulla valorizzazione e l’apporto attivo di tutti, in termini di idee, competenze, sensibilità, metodo che è rarissimo trovare nei partiti o nei comitati elettorali dove le persone normalmente sono considerate numeri (o pacchetti di voti), dove conta solo la raccolta del consenso finalizzato alla occupazione del potere, dove si lavora molto col telefono, gli sms, le mail e si ha paura di coinvolgere la gente e renderla partecipe delle scelte politiche.
La partecipazione è l’anima della democrazia: dobbiamo educarci ed educare il popolo a questa responsabilità.
Noi abbiamo un altro stile che ci distingue nettamente dagli altri ed è ciò che vogliamo far conoscere e far crescere sempre più: uno stile fatto di ascolto, dialogo e confronto moderato, senza esclusioni; uno stile che predilige una Politica dell’incontro, per Cesena e i suoi cittadini e mai contro qualcuno.
I Popolari per Cesena per i prossimi 5 anni non saranno in Consiglio Comunale, ma CI SONO a Cesena, ci saranno in Giunta se i cittadini sceglieranno il 9 giugno Enzo Lattuca e soprattutto ci saranno nella vita politica della città, dei quartieri, delle frazioni, tra la gente: CI SONO e CI SARANNO per mettere al centro Cesena e le Persone che vi abitano come bene comune; per costruire nuove prassi generative a sostegno della famiglia, del lavoro e dell’economia civile; per salvaguardare l’ambiente e la salute; per rinnovare scuola e cultura.
Il 9 giugno saremo chiamati, per la prima volta nella nostra città, al ballottaggio, per scegliere chi ci dovrà amministrare per i prossimi anni.
Il grosso rischio è di consegnarla al sovranismo e all’integralismo della Lega e a persone e lobby che sbandierano un cambiamento che sarebbe in realtà un regresso ed un impoverimento in termini di competenza e cultura amministrativa.
Chiediamo dunque con forza a coloro che ci hanno sostenuti al primo turno di tornare il 9 giugno ai seggi e votare per Enzo Lattuca e di convincere altri a farlo; è in gioco il bene della nostra città.
Con la guida di Enzo Lattuca e anche con la nostra presenza, umile ma determinata, Cesena sarà davanti a noi nella prospettiva di un reale cambiamento nel segno di una amministrazione più collegiale e più vicina ai cittadini: un’amministrazione trasparente, vicina alla gente, aperta al dialogo e alla vera partecipazione democratica che sappia valorizzare il mondo del Terzo Settore e della società civile organizzata.